Pantelleria la Perla Nera di lava vulcanica ad un pugno di chilometri da Tunisi

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Tra Sicilia e Tunisia, a 110 km di distanza dal suolo italiano e a soli 70 km dalle coste nordafricane, si trova la quinta isola per estensione tra quelle italiane.

Soprannominata Perla Nera per il colore scuro che le conferisce la sua origine vulcanica e immersa nel blu cobalto del Mediterraneo, è caratterizzata da una superficie tendenzialmente collinare e da qualche sparuta vetta, la più alta delle quali è la Montagna Grande, che raggiunge un altitudine di 836 metri sul livello del mare.

Le macchie verdi della vegetazione si alternano a brulle colline di nera lava vulcanica, paesaggi lunari di forte impatto visivo che creano panorami insoliti quanto affascinanti.
Scorci mozzafiato e una natura selvaggia ed incontaminata collocano l’isola al di fuori dei convenzionali topos turistici, conferendole un’identità non facile, che si differenzia nettamente dalle classiche rotte commerciali.

Bent el Rion ossia Figlia del vento, questo il nome arabo di questo piccolo e aspro scoglio al confine tra due continenti.
Non ci sono spiagge (con l’unica notevole eccezione di Lago di Venere) o stabilimenti balneari a Pantelleria, ciò nondimeno emana da queste coste una seduzione primitiva e primordiale che sembra catapultare il visitatore in una nuova dimensione, lontana dal tempo e dai ritmi frenetici di una civiltà che qui sembra sbiadire in lontananza.

Disseminate lungo la costa tra grotte e insenature, numerose vasche naturali a diverse temperature, creano ambienti simili a pittoresche saune e bagni turchi, dai benefici e indiscutibili effetti per la salute ed il benessere fisico.
La natura vulcanica del luogo da origine a curiosi e affascinanti fenomeni come le fonti termali sottomarine in prossimità della costa, le grotte naturali che sprigionano vapori sulfurei e le favare, getti intermittenti di vapore che emanano dalle spaccature laviche in prossimità dei crateri.

Una delle principali attrazioni dell’isola è una conca di origine calderica chiamata Lago di Venere, le sorgenti sulfuree-termali producono un particolare tipo di fango, ricco di minerali dalle preziose proprietà terapeutiche.
Particolarmente indicato per psoriasi e reumatismi questo fango rende la pelle liscia e vellutata, attirando turisti ed autoctoni in una insolita Spa a cielo aperto, incastonata nell’ovale di un laghetto circondato da dammusi, fichi d’india, palme e colline.

Uno dei motivi ricorrenti di Pantelleria sono proprio i dammusi, abitazioni di forma cubica dal tetto a terrazza, mosso da uno o più rigonfiamenti per lo scorrimento dell’acqua piovana. Molti di essi sono oggi residenze estive, riuniti spesso in complessi abitativi di diverse unità.

L’entroterra isolano custodisce zone di rara bellezza, come la splendida valle di Monastero, nel folto di una macchia mediterranea punteggiata di coltivazioni di zibibbo, capperi e alberi da frutto, o la fertile pianura di Piana della Ghirlanda, un grazioso giardino circondato da vulcani che lo riparano dai venti.
Nascosta da un boschetto di lecci, una antica necropoli bizantina scavata nella roccia testimonia il passaggio di raffinate civiltà.

Interessanti escursioni conducono nel cuore boschivo sulle pendici della Montagna Grande, o sul cratere perfettamente circolare di Kuddia di Mida, da cui si apre un fantastico panorama sul mare.

Poco più in la si trovano la colata lavica di Gelfiser e il cono vulcanico di Monte Gibele, uno dei meglio conservati di Pantelleria.

Tra le favare dell’entroterra meritano una visita Favara Grande, Favarelle e Fossa d’u Russu.

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