Lago di Como un angolo di Lombardia celebrato da Manzoni e Lord Byron

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Il Lago di Como, conosciuto anche come Lario, è  per estensione il terzo bacino dell’Italia settentrionale dopo il Lago di Garda ed il Lago Maggiore, ed in assoluto il più profondo su territorio nazionale, circa 410 metri dal fondale al livello del mare, ad una cinquantina di chilometri circa da Milano. E’ indubbiamente tra i più importanti laghi della Lombardia.

Modellato dalle ripetute glaciazioni nella caratteristica forma ad “Y” rovesciata o, secondo un detto locale, di uomo: “una gamba a Lecco e quell’altra a Como, il naso a Domaso ed il sedere a Bellagio“, è un fiordo bifido scavato nella cerchia delle prealpi lombarde, diviso in tre rami (Lecco a sud est, Como a sud ovest e Colico a nord), capace di affascinare molti dei più grandi ingegni della storia, spesso in viaggio lungo lo stivale in quella grande impresa romantica che rappresentò il Grand Tour, di moda tra i giovani rampolli dell’aristocrazia a partire dal XVII° secolo.
Manzoni, Lord Byron, Stendhal, Franz Liszt, Flaubert, Giuseppe Verdi, Gioacchino Rossini e Vincenzo Bellini che qui compose la Norma, sono solo alcuni dei personaggi che restarono ammaliati dai suoi inconfondibili panorami.

Un distillato di arte e natura che si riverbera nelle montagne boscose le cui pareti scoscese scendono ripide fino all’acqua, nei giardini ricchi di palme, cipressi e azalee, nelle ville storiche protette dal folto di una fitta vegetazione, negli orti, nelle vigne e nei borghi arroccati sulle pendici dei rilievi, nello sfondo, in lontananza, dei massicci imbiancati delle imponenti vette alpine.

Qui nacque Alessandro Volta, celebre inventore della pila voltaica, primo generatore di energia elettrica della storia. Qui, oggi come un tempo, folte schiere di uomini illustri continuano ad affluire, comprare e costruire lussuose dimore, le stesse che costeggiano le sponde del lago.

Le città più importanti sono Lecco e Como, entrambe collocate sulle braccia inferiori del lago.

Como rivestì una enorme importanza strategica, tanto da rivaleggiare con l’opulenta Milano. E’ innegabilmente il centro storico ed artistico più importante della zona, generoso di palazzi, monumenti e reperti di epoca medievale, e di un lungolago che in una passeggiata di 3 chilometri offre suggestivi scorci tra ville, piazze e opere dedicate a Volta.
Como ospita un interessantissimo Museo Didattico della Seta, che illustra le testimonianze della tradizionale arte della tessitura comasca, e si distingue per essere la patria del razionalismo italiano, corrente architettonica sviluppatasi tra gli anni ’20 e ’30 del ‘900, con numerosi esempi di architettura novecentesca europea: l’ex Casa del Fascio, il Novocomum, il Monumento ai Caduti e la casa Giuliani Frigerio, tutti progettati dell’architetto Giuseppe Terragni.

Nei pressi del capoluogo si sgrana un intero rosario di piccoli ed eleganti centri di forte rilevanza storica ed artistica, calati in paesaggi estremamente significativi: Cernobbio famosa per le sue lussuose ville, Laglio, residenza di George Clooney, Argegno, Tremezzo, Menaggio, Gravedona e Domaso.
Un territorio incantevole che merita di essere visitato e conosciuto.

Lecco, adagiata sua una pianura dove il fiume Adda confluisce nelle profonde acque del Lago di Como, crogiolo di razze e culture dai molteplici influssi, di origini barbare, ricca di forti apporti milanesi, reduce dalle dominazioni austriaca e spagnola, da un florido sviluppo industriale, fonte di un diffuso benessere, ha il suo monumento più antico nel Ponte Azzone Visconti, edificato nel XIV° secolo per migliorare i collegamenti con il Ducato di Milano e ancor oggi uno degli ingressi principali della città.
Tra i suoi luoghi simbolo si annoverano il Santuario di Nostra Signora della Vittoria, edificato per commemorare i caduti della Grande Guerra, ed il Museo Civico Manzoniano presso Villa Manzoni al Caleotto, dedicato ad Alessandro Manzoni che qui trascorse i suoi primi anni di vita fino all’adolescenza.
Sulle tracce del grande romanziere milanese è possibile ripercorrere i luoghi in cui ambientò I Promessi Sposi, tra i pochi risparmiati dallo sviluppo industriale della città.

Nel 1953 fu realizzato su iniziativa degli Abbeg, una delle più ricche famiglie di Lecco, il primo museo di archeologia industriale in Italia: il Museo della Seta, dedicato alla lavorazione del prezioso filato, che insieme alla metallurgia del ferro, rappresentò la maggiore risorsa economica della provincia fino agli anni ’30 del novecento.

Estremamente suggestivo lo splendido lungolago Aldo Moro dove ammirare a perdita d’occhio i magnifici monti del Grigne, il più famoso gruppo montuoso delle Prealpi Lombarde, e i piccoli borghi di pescatori affacciati sul lago.

Tra di essi spicca Varenna, un reticolo di viuzze che scendono ripide verso l’acqua, poco più in la Bellano dove si spalanca il Canyon dell’Orrido, una impressionante e maestosa gola percorsa da una fragorosa cascata.

Ultimo paese della sponda orientale è Colico, importante snodo turistico meta degli appassionati di sci nautico e kitesurf, circondato dal maestoso Monte Legnone e ai margini di Piano di Spagna, la più grande riserva naturale lombarda.

A metà dei due bracci del lago si trova l’affascinante borgo di Bellagio, che Stendhal paragonò al golfo di Napoli, fin dall’ ‘800 uno dei più rinomati luoghi di villeggiatura internazionale.

L’industria turistica del lago offre al turista una grande varietà di di sistemazioni che vanno dai rinomati hotel a 5 stelle, frequentati da una clientela selezionata e sedi di importanti eventi internazionali, ai più gettonati hotel a 3 e 4 stelle, caratterizzati da alti standard qualitativi. Gli hotel ad 1 e 2 stelle coniugano servizi e tariffe interessanti. Tante le strutture extralberghiere per soggiorni alternativi: campeggi, B&B, agriturismi, residence, case, appartamenti, villaggi turistici e affittacamere.
Per i più giovani e per gli amanti dell’avventura non mancano ostelli della gioventù e rifugi alpini ubicati nei più bei siti panoramici della zona.

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