Gemmano

gemmano-stemmaLe origini del toponimo Gemmano sembrano riconducibili all’epoca romana, per la precisione alla famiglia Geminiana, come sembrerebbero indicare alcune lapidi emerse dagli scavi archeologici.
La leggenda, affascinante ma meno attendibile, fa invece riferimento alle vicende di un soldato etrusco, ucciso per mano dei romani mentre recava un anello in dono alla promessa sposa, di qui l’espressione “gemma in mano”.

Dalle pendici della collina sono affiorati resti romanici, ma scavi e ricerche sono tutt’ora in stadio germinale.
Certamente questo piccolo insediamento sospeso tra le cime appenniniche del monte Carpegna e la marina di Cattolica gode di una posizione geografica strategicamente rilevante che ne spiega la definizione insieme alla vicina Montefiore di sentinella della Val Conca.

Nel 1361 Gemmano fu conquistata dai Malatesta che la conservarono fino a quando sul principio del ‘500 giunsero i veneziani,  nel 1518 tornò definitivamente al comune di Rimini e quindi provvisoriamente allo Stato Pontificio, che la mantenne fino all’unità d’Italia.

Sul territorio municipale dominano tre colline, sui cui crinali si ergevano i castelli di Marazzano, Gemmano e Onferno (l’antica castrum inferni).
Si narra che all’interno delle grotte di Onferno si rifugiasse Dante Alighieri in fuga da Firenze, dopo aver riparato presso il conte Ugolino della Faggiola, e che in queste grotte traesse l’ispirazione per il celebre cantico.

gemmano-castelloIl castello di Gemmano fu una splendida ed importante fortezza, di cui purtroppo non si conservano che pochi resti a causa dei violenti bombardamenti che il 4 settembre del 1944 le forze alleate effettuarono per sbaragliare le postazioni tedesche della Wehrmacht.

Da Massa Carrara a Pesaro correva la Line a Gotica, o Gotenstellung, una linea difensiva approntata dai tedeschi per fermare o quanto meno rallentare l’avanzamento degli eserciti avversari che procedevano da sud.
Nel tentativo di sospingere le truppe tedesche verso il passo del Brennero i combattimenti raggiunsero Gemmano tra il 4 ed il 15 settembre, gli scontri furono violenti e sanguinosi, tanto da meritare a questo antico borgo il titolo di “Cassino dell’Adriatico”.
Gran parte dei gioielli artistici contenuti all’interno delle sue mura andarono irrimediabilmente perduti.
Di quei tragici giorni si conserva una dettagliata ricostruzione fotografica nel palazzo municipale, esposizione particolarmente interessante da visitare.

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